Un breve assaggio di ciò che contorna la splendida
Borgata Marinara dell'Arenella

Il complesso della Tonnara dell’Arenella ha origini molto antiche, come del resto il sistema di pesca a cui faceva riferimento. Fu acquistata nel 1830 da Vincenzo Florio, che ne commissionò la trasformazione all’amico e collaboratore Architetto Carlo Giachery. Nacque così l’edificio denominato “I Quattro Pizzi“, palazzina quadrangolare neogotica, così chiamata per le quattro guglie che la sovrastano.L’ inusuale progettazione richiama un Gotico inglese, addolcito da una romantica scenografia mediterranea. Una parte del complesso veniva adibita ad abitazione per i fine settimana e molte personalità illustri vi furono ospitate, non ultima la Zarina di Russia, durante il suo soggiorno a Palermo. Quest’ultima se ne innamorò talmente da fare riprodurre fedelmente i ”Quattro Pizzi” a Snamenka, vicino a San Pietroburgo, sulle rive del golfo di Finlandia, nel parco della sua residenza estiva di Peterhof che, in memoria di Palermo, chiamò “Renella”. La costruzione è tuttora esistente. Finito il periodo aureo, Vincenzo Florio si ritirò nella Tonnara dell’Arenella con la sua famiglia, eleggendola a propria dimora. La Tonnara rimase in funzione sino ai primi del Novecento: essendo poi cambiata la rotta dei tonni, chiuse definitivamente l’attività di pesca.

Il complesso della Tonnara dell’Arenella ha origini molto antiche, come del resto il sistema di pesca a cui faceva riferimento. Fu acquistata nel 1830 da Vincenzo Florio, che ne commissionò la trasformazione all’amico e collaboratore Architetto Carlo Giachery. Nacque così l’edificio denominato “I Quattro Pizzi“, palazzina quadrangolare neogotica, così chiamata per le quattro guglie che la sovrastano.L’ inusuale progettazione richiama un Gotico inglese, addolcito da una romantica scenografia mediterranea. Una parte del complesso veniva adibita ad abitazione per i fine settimana e molte personalità illustri vi furono ospitate, non ultima la Zarina di Russia, durante il suo soggiorno a Palermo. Quest’ultima se ne innamorò talmente da fare riprodurre fedelmente i ”Quattro Pizzi” a Snamenka, vicino a San Pietroburgo, sulle rive del golfo di Finlandia, nel parco della sua residenza estiva di Peterhof che, in memoria di Palermo, chiamò “Renella”. La costruzione è tuttora esistente. Finito il periodo aureo, Vincenzo Florio si ritirò nella Tonnara dell’Arenella con la sua famiglia, eleggendola a propria dimora. La Tonnara rimase in funzione sino ai primi del Novecento: essendo poi cambiata la rotta dei tonni, chiuse definitivamente l’attività di pesca.

Suggestiva arcata risalente al periodo Arabo Normanno che collega via Giuseppe Lo Casto con via Della Leva.
Un luogo unico a dir poco pittoresco, dove il tempo, scandito dal suono delle onde sembra quasi fermarsi.

Suggestiva arcata risalente al periodo Arabo Normanno che collega via Giuseppe Lo Casto con via Della Leva.
Un luogo unico a dir poco pittoresco, dove il tempo, scandito dal suono delle onde sembra quasi fermarsi.

Il santuario si trova all’interno di un anfratto di roccia, quasi sulla cima del monte Pellegrino, all’interno è presente una grossa quantità d’acqua che viene canalizzata verso l’esterno attraverso un curioso quanto elaborato sistema di raccolta.
Questo luogo è sempre stato considerato sacro, e ha affascinato, tra gli altri, lo scrittore tedesco Goethe.
Il santuario custodisce la memoria del prodigioso ritrovamento delle ossa di santa Rosalia. Il promontorio è sempre stato considerato un luogo sacro dagli abitanti del luogo, fin dai tempi antichi. Goethe, durante il suo celebre viaggio in Italia, definì quello del Monte Pellegrino, il promontorio più bello del mondo.
Santa Rosalia, patrona di Palermo, il suo culto è uno dei più diffusi di tutta la città e dell’intera Sicilia. Il tradizionale Festino di Santa Rosalia è un importante evento civile che coinvolge centinaia di migliaia di persone. Le sue reliquie sono conservate presso la Cattedrale di Palermo, a lei dedicata assieme alla Vergine Assunta.

Il santuario si trova all’interno di un anfratto di roccia, quasi sulla cima del monte Pellegrino, all’interno è presente una grossa quantità d’acqua che viene canalizzata verso l’esterno attraverso un curioso quanto elaborato sistema di raccolta.
Questo luogo è sempre stato considerato sacro, e ha affascinato, tra gli altri, lo scrittore tedesco Goethe.
Il santuario custodisce la memoria del prodigioso ritrovamento delle ossa di santa Rosalia. Il promontorio è sempre stato considerato un luogo sacro dagli abitanti del luogo, fin dai tempi antichi. Goethe, durante il suo celebre viaggio in Italia, definì quello del Monte Pellegrino, il promontorio più bello del mondo.
Santa Rosalia, patrona di Palermo, il suo culto è uno dei più diffusi di tutta la città e dell’intera Sicilia. Il tradizionale Festino di Santa Rosalia è un importante evento civile che coinvolge centinaia di migliaia di persone. Le sue reliquie sono conservate presso la Cattedrale di Palermo, a lei dedicata assieme alla Vergine Assunta.

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